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Il buongiorno si vede dal lunedì

Sei tatuata quindi non sei abbastanza pulito.

Studi Scienze della Comunicazione e non sei abbastanza colta.

Sei un’insegnate di danza quindi il tuo non è un lavoro abbastanza faticoso per essere definito “lavoro”.

Sei alta  ma non sei abbastanza alta.

Pesi poco ma puoi migliorare.

Sei bella ma non abbastanza bella.

Sei una ragazza a posto ma avendo il seno grande sembri una volgarotta.

Sei benestante ma non sei abbastanza ricca.

E voi siete lontani ma non abbastanza per andare a fare in culo. 

Oggi aprendo facebook mi sono trovata questa simpatica cartolina dagli amici de La Sapienza che contava ben 1,7 mila “mi piace” e i miei zebedei ora girano all’impazzata.

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Incredibile che nel 2016 ancora dobbiamo giustificarci per ogni singola decisione che prendiamo, che nel 2016 ancora siamo vittime di una COMUNICAZIONE (toh guarda un po’) fatta bene, certo, perché altrimenti non staremo ancora qui a parlare -visto che parliamo di un evento del 2009, si signori DUEMILANOVE- della coppia che scoppia Bruno Vespa e Gelmini quando presero il corso di laurea di Scienze della Comunicazione come esempio di laurea inutile o di laurea delle merendine. Ecco il link, 59 secondi che sono rimasti impressi per ben SETTE ANNI.

Allora senza troppi raggiri cito Almalaurea, quindi non sono parole mie, di parte, almeno evitiamo altri commenti inutili.

“I laureati in Scienze della Comunicazione si laureano in tempi brevi, con ottimi voti, conoscono bene l’inglese e hanno buona padronanza degli strumenti informatici; hanno frequentato regolarmente le lezioni e svolto stage o tirocini durante gli studi. Dopo la laurea, inoltre, si inseriscono facilmente nel mercato del lavoro: a cinque anni dal conseguimento del titolo si può parlare di piena occupazione, dal momento che i laureati occupati superano la soglia del 90%. E’ questo, in sintesi, il ritratto dei laureati in Scienze della Comunicazione che emerge grazie agli approfondimenti che AlmaLaurea ha condotto in diverse occasioni. Una fotografia che riguarda i laureati dal ’99 al 2004 e che quindi richiede una riflessione non priva di interrogativi. Bisognerà infatti verificare se, e in che misura, il mercato del lavoro italiano sarà in grado di rispondere positivamente in futuro ai nuovi iscritti che negli ultimi anni si sono moltiplicati.”

Ora basta. Sono stanca di dovermi difendere perché ho scelto questo corso di laura piuttosto che un altro. Io amo la mia facoltà, l’ho scelta tra tante, e non perché la mole di studio fosse inferiore ad altre ma perché credo nella potenza della comunicazione, perché credo nella potenza di quello che si sceglie di comunicare e credo che ognuno di noi, dall’artista al medico è fondamentale all’interno della società e non tollero ancora atteggiamenti di questo genere. Un piccolo paradosso? Gli insegnanti escono da Scienze della Formazione (altro corso di laurea puntualmente sminuito) e quelle insegnanti saranno colore che il primo giorni di prima elementare conosceranno un futuro medico, un futuro muratore o un futuro architetto o un futuro elettricista, quindi hanno un compito fondamentale, devono far sbocciare in loro il mestiere che stanno covando, e puntualmente vengono scambiate per degli ibridi “reggi bambini”. Invece di scrivere certe stronzate chiedetevi se siete abbastanza contenti delle vostre scelte, perché se interrompete i vostri impegni per creare dei post del genere allora io ho i miei seri dubbi a riguardo. Ecco quello che dico sempre: la comunicazione è un’arma, e in quanto tale può essere usata per difendere e per attaccare, la differenza è veramente sottile e ora sta a noi decidere che uso farne. E questo, quello che è successo questa mattina, quello che è successo nel 2009, è un esempio lampante.

Scusate il mio piccolo sfogo. Ma svegliarsi il lunedì mattina e avere questo come buon giorno non è il massimo ecco.

 

 

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